Parere medico sull'infermita' di Mariantonia Samà
del Dott. Giuseppe Stillo
 Medico chirurgo, Medico di medicina generale,Specialista in Medicina del lavoro
 
 
E' estremamente difficile formulare una diagnosi di malattia a posteriori a distanza di tanti anni, anche perché nel caso in questione i dati clinici ed anamnestici sono carenti sia perché l'ammalata non si è mai fatta visitare da medici, sia perché non è stato possibile raccogliere una storia clinica adeguata. Sulla base dei sintomi descritti da chi l'ha conosciuta, tenendo anche in considerazione i lunghi anni trascorsi immobilizzata a letto durante i quali, secondo il racconto di chi andava a trovarla, l'ammalata muoveva solo l'arto superiore destro in un atteggiamento spastico, sipuò pensare che la stessa fosse affetta da paralisi spastica tipo Malattia di Charcot Marie Tooth.
Tale malattia è una neuropatia sensitivo motoria, simmetrica e progressiva, caratterizzata da atrofia e debolezza muscolare soprattutto a carico degli arti inferiori. Si manifesta in età giovanile (di solito prima dei 20 anni) con dolori e crampi muscolari. Infatti, secondo le testimonianze, Mariantonia Samà, all'inizio riferiva dolori agli arti inferiori ed i familiari, pensando ad una forma reumatica o artrosica, laportarono al mare per fare delle sabbiature senza alcun beneficio. In seguito si ha unaspasticità progressiva degli arti inferiori tale da costringere 1'ammalata a stare a letto come è accaduto per Mariantonia. Tale malattia non abbrevia la durata della vita ma provoca immobilizzazione a letto con dolori continui (infatti quando l'ammalata veniva cambiata i dolori aumentavano al punto che lei se ne lamentava). La posizione di malata immobilizzata a letto in atteggiamento paralitico di tipo spastico, determina, dopo poco tempo, la formazione di piaghe da decubito con ulcere necrotiche che, ove non trattate, sono maleodoranti. Nel caso in questione tutte le testimonianze riferiscono che il fenomeno delle piaghe non si è mai verificato né è stato preso, all'epoca, alcun provvedimento per prevenirle.Dal punto medico scientifico, non trova spiegazione il fatto che un'ammalata, costretta per 60 anni immobilizzata a letto, non abbia avuto mai piaghe da decubito.
 
S. Andrea Jonio, 15 Aprile 2011               In fede      Dott. Giuseppe Stillo
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